Alphonse Mucha – La seduzione dell’Art Nouveau, mostra al Museo degli Innocenti di Firenze

Per la prima volta in mostra a Firenze i capolavori dell’artista Alphonse Mucha, uno dei maggiori esponenti dell’Art Nouveau. Ecco i dettagli della mostra e del percorso di visita.

mostra mucha firenze
mostra Alphonse Mucha – La seduzione dell’Art Nouveau a Firenze, foto di Federica Artibani

La mostra è stata inaugurata il 27 Ottobre 2023 e si protrarrà fino al 7 Aprile 2024, con oltre 170 opere esposte di una bellezza unica al mondo. Ideata e curata da Tomoko Sato con la collaborazione di Francesca Villanti, è prodotta da Arthemisia con l’aiuto della Fondazione Mucha, In Your Event by Cristoforo e con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Ambasciata della Repubblica Ceca. La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, partner Mercato Centrale Firenze, i Gigli, Samsonite e Unicoop Firenze, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner QN La Nazione, educational partner Laba, technical support Mucha Trail e Prague City Tourism.

mostra mucha firenze
foto di Federica Artibani

La sede dell’esposizione, per la Fondazione Mucha, suscita particolare emozione, in quanto Alphonse compì nel 1885 un viaggio a Firenze, città dalla quale rimase molto colpito, in particolar modo dalla cupola del Duomo. Firenze lo aiutò a crescere artisticamente parlando. Sia per gli appassionati che per chi si approccia alle opere per la prima volta, la mostra non è solo interessante, ma è sorprendente, stimolante e si viene completamente assorbiti dal percorso di visita. Viene celebrata la bellezza dell’arte, l’importanza della cultura e il ruolo fondamentale delle donne nell’arte di Mucha.

Un po’ di storia

foto di Federica Artibani

Alphonse Mucha nasce in Repubblica Ceca, a Ivančice, nel 1860. Da subito ha un forte senso di patriottismo e crede nella libertà dei popoli slavi. Si avvicina già da giovane all’arte e nel 1885 inizia gli studi all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Nel 1887 si trasferisce a Parigi, considerata il centro del mondo artistico, siamo infatti nel periodo così chiamato della Belle Époque. Nel dicembre del 1894 incontra per la prima volta la donna che gli cambierà la vita per sempre: l’attrice di teatro Sarah Bernhardt. Da qui inizia la sua notorietà e lo sviluppo del Mucha Style.

Il suo stile, infatti, fa il giro del mondo ed è il più imitato, con le sue illustrazioni, poster, pubblicità che raffigurano figure femminili nuove. Eleganti e aggraziate, circondate da composizioni floreali e elementi decorativi ispirati alla natura, sono loro le protagoniste centrali. Queste donne hanno un volto e uno sguardo diverso per l’epoca: sono donne che rivendicano il diritto di una libertà e dignità che all’epoca non era considerata, anzi, era negata.

foto di Federica Artibani

Per Mucha, l’arte non era legata solo alla bellezza estetica, ma doveva comunicare messaggi spirituali e soprattutto doveva essere accessibile, rivolta a tutti. Alcune delle sue frasi ricorrenti infatti erano: “preferisco essere qualcuno che crea immagini per le persone, piuttosto che qualcuno che fa arte fine a se stessa” e ancora: “l’arte è l’espressione delle emozioni più profonde… È un bisogno spirituale“. Con queste frasi, addentriamoci ora nelle sale e immergiamoci nel mondo dell’Art Nouveau.

Mostra su Alphonse Mucha a Firenze, iniziamo la visita

foto di Federica Artibani

Il percorso di esposizione è diviso in 6 sezioni. Si arriva nella prima sala, da un corridoio decorato da luci, che riscalda già l’atmosfera e ci dà già una sensazione di benessere e accoglienza. La prima sezione è intitolata “Donne, Icone e Muse”, possiamo trovare soprattutto manifesti raffiguranti la sua prima e importante musa, Sarah Bernhardt. Mucha non solo rappresentò i capolavori teatrali della Bernhardt, ma trasmise anche l’immagine che lei desiderava proiettare sul palco. Tutti i suoi manifesti sono molto espressivi, accattivanti, rendendo l’attrice teatrale una vera e propria icona. Mucha inoltre crea costumi, gioielli e scenografie, grazie ad un contratto esclusivo di sei anni.

foto di Federica Artibani

La seconda sezione parla del suo periodo bretone, in quanto negli anni che trascorre in Francia, Alphonse Mucha sente una profonda affinità tra la cultura celtica e quella popolare ceca e spesso si reca in Bretagna, per osservarla e per conoscere da vicino le tradizioni locali, i diversi stili decorativi e i costumi tipici. Di questo periodo infatti ci sono molte opere e schizzi, tra le più belle e significative: “sogno a occhi aperti”, “erica delle scogliere”, “cardo delle sabbie”.

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foto di Federica Artibani

Siamo arrivati a metà percorso e per arrivare alla terza sezione, occorre superare un corridorio decorato da fiori e da opere dell’artista, proiettate digitalmente. Entriamo nel vivo della sua arte, qui troviamo i manifesti pubblicitari. Mucha realizza circa 120 manifesti nell’arco di vent’anni e diventa principale esponente della cartellonistica. Pubblicizza sigarette, birra, biscotti, champagne, biciclette, profumi e altri prodotti comuni, che passano per un attimo in secondo piano, perchè raffigurate ci sono sempre le sue donne, sensuali ed eleganti, che fanno crescere gli acquisti alle stelle, perchè i prodotti pubblicizzati in questo modo, danno un’idea di esclusività.

mostra mucha firenze
foto di Federica Artibani

Nella quarta sezione, cambia un po’ lo scenario. Mucha dopo essere stato in giro per il mondo, decide di ritornare in Repubblica Ceca, nel 1910, dopo 25 anni di assenza. Decide di servire la sua patria con la sua arte. Comincia così a dedicarsi alla creazione dell’Epopea Slava, un capolavoro monumentale che incoraggia il popolo slavo a progredire verso il futuro e la libertà, imparando dalla storia.

La quinta sezione è dedicata allo Stile Mucha, con tematiche semplici e universali (come i fiori, il calendario, le stagioni, le ore del giorno, lo zodiaco) in modo tale che le opere fossero di facile comprensione anche ad un pubblico poco esperto. Divenuto di gran moda sia in Francia che all’estero, influenzerà tutta l’Esposizione Universale Internazionale di Parigi, del 1900.

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foto di Federica Artibani

L’ultima sezione, la sesta, invece è dedicata all’Art Nouveau in Italia. Arrivato con un leggero ritardo e con il nome di stile Liberty, anche l’Italia ha avuto la necessità di abbracciare un modello stilistico decorativo, sinuoso, aggraziato, armonioso. Qui ci è stato fatto un grande regalo: si è potuto ammirare bozzetti, dipinti, vasi, piatti e pannelli di Galileo Chini, artista, designer e decoratore italiano ma soprattutto fiorentino, noto per il suo significativo contributo nel movimento Liberty in Italia.

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foto di Federica Artibani

Siamo giunti al termine della mostra. Un’esperienza immersiva emozionante, completa e sognante. Con “La seduzione dell’Art Nouveau” è ripartito anche il progetto “L’Arte della solidarietà” di Arthemisia con Komen Italia, charity partner della mostra. Questo progetto vuole unire l’arte con la salute, infatti una parte degli incassi che provengono dalla vendita dei biglietti di ingresso della mostra, Arthemisia li devolverà per la realizzazione di progetti per la tutela della salute delle donne. Un motivo in più per visitare la mostra anche durante la giornata internazionale della donna. Ci si immerge nella straordinaria arte di Alphonse Mucha che esalta la figura femminile, sposando una buona causa solidale.

INFO E CONTATTI

Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau

📍Museo degli Innocenti
Piazza della SS. Annunziata, 13
50121 Firenze
Tel: 0552037122
www.museodeglinnocenti.it
www.arthemisia.it

🎫 Dal 27 ottobre 2023 al 7 aprile 2024.
Aperta tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 19.00.
La biglietteria chiude un’ora prima.

PUBBLICATO IL 07/03/2024

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