100 anni di radio: in mostra a Palazzo Dosi di Rieti

100 anni radio mostra Rieti
100 anni vicini e lontani: la storia della radio in mostra a Rieti, a Palazzo Dosi. Foto di Federica Artibani

Dal 6 Ottobre 2024 al 6 Gennaio 2025, prorogata poi fino al 26 Gennaio 2025, nel cuore di Rieti, viene ospitata una mostra molto interessante e importante per il nostro Paese, sui 100 anni della radio. La mostra, che si trova nel bellissimo Palazzo Dosi Delfini, è un viaggio unico nell’evoluzione di un mezzo che ha segnato la storia culturale, tecnologica e sociale dell’Italia.

Organizzata dalla Fondazione Varrone Cassa di Risparmio di Rieti e curata da Stefano Pozzovivo, l’esposizione è patrocinata dalla Fondazione Achille Castiglioni e da AIRE, con il supporto di Radio RAI e TGR Lazio come media partner. L’esposizione racconta dagli albori delle trasmissioni radio nel 1924 fino ai giorni nostri. Si potranno ammirare tutte le innovazioni tecnologiche, di design e tutte le trasformazioni che ci sono state in un secolo. La visita è completamente gratuita, quindi un’occasione unica da non perdere.

100 anni della Radio in mostra a Rieti: iniziamo la nostra visita

100 anni radio mostra Rieti
La radio durante la guerra. Foto di Federica Artibani

Arriviamo davanti a Palazzo Dosi Delfini, che si trova proprio nel cuore di Rieti, a Piazza Vittorio Emanuele II, vicino il palazzo comunale. Entriamo nel cortile interno, da dove tra l’altro scopriamo un’apertura del palazzo molto suggestiva. La mostra si estende su due piani: al primo piano c’è la prima parte e a piano terra c’è la seconda parte. Saliamo al primo piano e veniamo accolte al desk dalle receptionist, che ci consegnano le audio guide per ascoltare tutte le curiosità.

Ci addentriamo nella prima sala, dove viene spiegata l’invenzione della radio, dovuta ad una serie di esperimenti tenuti alla fine dell’Ottocento. Personaggio di importanza rilevante è Guglielmo Marconi, in quanto aveva intuito che le onde radio potevano essere usate per comunicazioni senza fili. Qui in questa stanza, già possiamo vedere i primi esempi di telegrafo a fili e di mircofoni.

Le sale sono disposte in ordine cronologico e una delle sezioni importanti è dedicata alla radio durante le guerre. Vengono infatti rappresentati vari scenari di guerra, via cielo, via terra e via mare. Ci sono esemplari delle radio stazioni originali della Prima Guerra Mondiale e della Seconda Guerra Mondiale. Già dall’inizio, la visita si rivela molto interessante e coinvolgente.

Più avanti troviamo anche apparecchi che furono costruiti durante i regimi totalitari europei, usati come strumenti di propaganda, come la Radio Balilla del 1937 e la radio Stella Rossa dell’Unione Sovietica (1954-1955).

La radio entra nelle abitazioni con le sue forme e colori

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100 anni di radio in mostra a Rieti: cambiano i colori e le forme. Foto di Federica Artibani

Arriviamo nelle sezioni dove la radio entra nella quotidianità delle persone e nelle loro case. La radio diventa un mezzo di comunicazione di massa e col passare degli anni cambierà tante forme e verranno sperimentati tanti colori. Un aspetto particolarmente affascinante dell’esposizione è la radio come oggetto di design. Tra i pezzi esposti spiccano le creazioni di maestri come Franco Albini, Marco Zanuso e Achille Castiglioni, tra cui la celebre radio cubo Brionvega, riproposta in una versione speciale.

Il percorso è molto piacevole e immersivo, fino ad arrivare infatti in una stanza, chiamata la “camera dei sensi“. In questa stanza è come fare un viaggio sensoriale dedicato ai 5 sensi. Si esplora come la radio abbia raccontato esperienze, fatti e notizie nel corso dei suoi 100 anni di storia, il tutto accompagnato da profumi, luci, fiori, erba, richiamando memorie ed emozioni.

Rimaniamo parecchio incantate in questa sala, fino a quando la nostra curiosità ci chiama per proseguire con il resto della visita.

Continuiamo a scoprire tantissimi apparecchi radio degli anni ’40, ’50 e ’60 del 900. Tanti bizzarri, altri molto seri e altri ancora bellissimi e mai fuori moda. Poi ci sono le radio da comodino e quelle portatili. Oltre alla mostra, abbiamo ammirato anche i bellissimi soffitti e le pareti eleganti del palazzo Dosi Delfini, lasciandoci a bocca aperta. Finiamo tutta la prima parte ritornando al desk, lasciamo le audioguide, ringraziando lo staff per la gentilezza e complimentandoci per quell’esperienza preziosa.

Scendiamo al piano terra e visitiamo la seconda parte. Qui troviamo il mito della radio in macchina, con la bellissima riproduzione di una Fiat 500, sulla quale si può anche salire per scattare foto e ricordare la visita, che oltre interattiva, dinamica, coinvolgente, è stata anche molto divertente. In una vetrina poi ci perdiamo nei ricordi pop: tantissime radio a forma di tanti oggetti della vita quotidiana: a forma di ketchup, a forma di coca cola, di hamburger per esempio. La radio che diventa gadget è molto popolare, con forme divertenti e bizzarre che raffigurano anche marchi noti internazionali.

La radio diventa un gadget. Foto di Federica Artibani

Arriviamo al termine della visita con una certezza. “100 anni vicini e lontani” è molto più di una mostra, è un tuffo nella storia dell’Italia tramite la radio. Se siete quindi appassionati di storia, di arte, di design o semplicemente siete dei curiosi, la visita a questa esposizione a Rieti è imperdibile. Se siete per più giorni in città, poi, vi consiglio una visita alla Rieti Sotterranea, per respirare ancora di più la storia e le origini di questa città.

100 anni della Radio in mostra a Rieti: informazioni pratiche

La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta fino al 6 gennaio 2025 (prorogata ora fino al 26 Gennaio 2025) per 4 giorni a settimana e rispetterà i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 16:00 alle 20:00, invece sabato e domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 20:00. Per ulteriori informazioni, inoltre, è disponibile il sito ufficiale dell’esposizione: 100anni.fondazionevarrone.it.

PUBBLICATO IL 18/12/2024

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Federica Artibani

Federica Artibani

Sono un’appassionata di viaggi fin da quando ero piccola, mi piace esplorare tutto ciò che mi circonda, sono una persona curiosa e sono sempre su Google Maps per cercare qualche località nascosta da poter visitare.

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